Sergio Zavoli, nel 1995 su Rai Uno con “Credere non credere”: un viaggio tra scienza e fede

Ad agosto scorso abbiamo perso Sergio Zavoli, grandissimo giornalista ma anche conduttore di numerosi programmi televisivi di successo sulla Rai ma anche prolifico scrittore e pensatore, noi anche se con un pò di ritardo vogliamo ricordarlo andando indietro nel tempo, esattamente all’anno 1995 quando su Rai Uno Zavoli conduceva Credere, non credere.

Un programma che dava vita ad un dibattito in studio che contrapponeva l’eterno e mai del tutto risolto dibattito tra scienza e fede.

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Il programma andò in onda dal 27 ottobre 1995 su Rai Uno e nel corso delle cinque puntate previste percorreva un viaggio, non facile, nel segno della ragione e della fede inseriti nella realtà quotidiana.

Zavoli, autore di numerose inchieste televisive, realizzato un programma che si proponeva di esplorare i temi etici che investono l’uomo e lo accompagnano tra dubbi e contraddizioni dalla nascita alla morte: cercando di dare delle risposte a interrogativi sul big-bang e sul bisogno di Dio, sulla sofferenza degli innocenti e sull’ingegneria genetica, sui rapporti con la natura e sul mistero dell’aldila’.

Il programma era in onda dalla Basilica di Sant’Alessandro, un monumento catacombale sulla via Nomentana a Roma, con le opinioni, le idee e i sentimenti espressi da un gran numero di scienziati, teologi, filosofi, scrittori, poeti, sociologi, attraverso la loro presenza in studio o le loro testimonianze registrate.

Sotto la guida di Sergio Zavoli, i dibattiti si sviluppavano con il supporto di una serie di filmati, di servizi appositamente realizzati e di sequenze di celebri film religiosi.

Al centro del set si ergeva una copia del monolite di ”2001 Odissea nello spazio”, la forma misteriosa e suggestiva creata dal regista Stanley Kubrick per rappresentare Dio, che qui viene ripresa quale simbolo della trasmissione.

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